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BARANTANI VOLA CON NOI. AUGURI ALE!

Buon compleanno Alessandro Barantani! Lo Stresa conferma tra i pali il suo gigante Blues!

Il giorno in cui Barantani ha raggiunto le 150 presenze in Blues, nell’aprile 2019, lo Stresa disputava una delle ultime partite in serie D. Avevo titolato il pezzo che commemorava l’evento “Solo chi insegue un sogno … può volare”. E di voli, da palo a palo, Alessandro Barantani ne ha compiuti parecchi. Ma non solo. Alessandro arriva a Stresa, ancora con i boccoli biondi e la classica faccia d’angelo, nella stagione 2012-2013. Le dinamiche di cartellino avevano però reso ardua la sua permanenza  e così, l’anno dopo, Alessandro viene riscattato dal Baveno, dove trova poco spazio perché il suo alter ego, Campana, non mostrava segni di cedimento. Così la stagione la finì, con poca fortuna a Fomarco. Torna a Stresa nella stagione 2014-2015 e ci rimane anche l’anno successivo. Un anno a Piedimulera e poi il ritorno a casa, tre anni orsono. Casa: “A Stresa mi sento a casa. Anche se ora ho raggiunto l’età per poter essere svincolato, per me questo è solo un dettaglio. Potevate vincolarmi anche fino a 30 anni, non cambia la sostanza. Io qui sto bene, fino a che lo Stresa mi ritiene utile, sto qui ad occhi chiusi”. E due anni fa avevi anche detto che …Sì, quella intervista. Che avrei giocato gratis pur di giocare a Stresa. L’interpretazione letterale delle mie parole mi perseguita da allora. Il senso era che giocherei a vita nello Stresa -  e si sofferma ridendo, pronto a sparare una delle sue massime – gratis non gioco nemmeno a carte con la mia fidanzata”. L’ironia fa parte del suo essere, così come la disponibilità a rispondere “presente” in qualsiasi sfida, anche quelle lontane dal campo. Nel video prodotto dalla RAI, che doveva essere cornice di Stresa – Pro Dronero nell’ottobre 2018, Barantani è protagonista indiscusso. La folta barba gli incornicia il viso, dandogli le sembianze di un uomo, anche se a 25 anni si è ancora ragazzi. Probabilmente indossa la maschera del guerriero, con quella barba e, pur essendo un ragazzo tendenzialmente docile, quando indossa la maglia e i guanti, incute timore all’avversario. Tecnicamente ben preparato, “ma ho avuto degli ottimi maestri”, spicca letteralmente il volo negli ultimi anni. “ Lavorare con Diego Mora mi ha fatto crescere molto, ma sono cambiato molto anche io”. Se all’inizio la competizione era quasi una nemica, ora diventa parte integrante del percorso sportivo. “Me la gioco con chiunque” questa la sua risposta ogni qualvolta viene tesserato un nuovo compagno di reparto. Ed è l’atteggiamento giusto per non smetter mai di mettersi in discussione e crescere. Il ruolo del portiere è particolare. Galeano scrive “E’ un solitario, condannato a guardare la partita da lontano. Senza muoversi dalla porta, attende in solitudine, fra i tre pali, la sua fucilazione”. Però, tra quegli stessi pali, Barantani ha ricevuto applausi. Come dimenticarsi di quel Lecco- Stresa quando, dopo essere stato il bersaglio della curva “… sapevano i nomi di tutti i miei parenti!” ha ricevuto l’onore di essere riconosciuto il migliore in campo proprio dagli avversari che hanno faticato, solo a tempo scaduto, nel portare a casa la vittoria.  Con lui in porta lo Stresa ha raggiunto grandi traguardi. Ma Alessandro libera il campo da equivoci, perché non parla mai di sé come solista o eroe, ma quando parla di Stresa parla di gruppo, di squadra. Si vince e si perde tutti insieme.  Ora si guarda al prossimo obiettivo: “ Vedendo i nuovi arrivi, abbiamo la consapevolezza che questa società ha voglia di fare un campionato importante, soprattutto dopo due anni difficoltosi”. Con 174 presenze è il giocatore in attività più longevo, quindi (sperando il più tardi possibile) quando il Capitano, Mattia Frascoia, deciderà di appendere gli scarpini al chiodo, potrebbe vestire, oltre alla maglia Blues, ormai tatuata sulla pelle, anche il vessillo del leader in campo. “Una volta mi è capitato …

Si Alessandro, hai fatto solo le prove!

 

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