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50 VOLTE FARACI!

Il nostro Capitano, Franco Faraci, ha raggiunto quota 50 gol con la maglia dello Stresa! Nella gara di ieri è uscito anzitempo a causa di un problema muscolare. In attesa di capire l'entità del problema, ripercorriamo insieme il suo percorso.

Save the date. Circolettare di rosso una data sul calendario, ecco per noi comuni mortali cosa significa. E il 12 di novembre per la nostra società è una data importante. In primis: siamo tornati alla vittoria nel derby tutto borromaico contro il Baveno. Rivalità storica, che ogni anno accompagna con cori e striscioni la nostra presenza allo stadio Galli. E in quella vittoria c’è qualche cosa d’altro da rimarcare: il nostro Capitano, il nostro Franco Faraci ha raggiunto i 50 gol segnati in maglia Blues. Traguardo importante,raggiunto in 88 presenze ufficiali, proprio contro lo sparring partner preferito, il Baveno, al quale Faraci ha fatto inghiottire ben 6 amare marcature. Questa volta il sigillo è arrivato ai titoli di coda, rimediando così moralmente a quella disattenzione dal dischetto che lo aveva fatto incupire. Il tiro dal dischetto per Faraci non è la norma: a Stresa ha segnato solo il 15 ottobre di quest’anno, al suo rientro dopo la squalifica contro l’Arona. Da quel momento l’appuntamento domenicale con il gol non è mai mancato. Faraci non ha segnato soltanto nella gara di trino vercellese giocata di mercoledì...

La partita di oggi vede una sorta di ritorno alle origini. Faraci esordì in casacca Blues proprio contro gli ossolani, il 1 settembre 2013 in Coppa Italia. Un pareggio per 1-1 che decretò l’eliminazione di entrambe le formazioni dal torneo. Ma sei giorni dopo, nell’anticipo di campionato ancora contro la Juve Domo, Faraci mostrò il suo biglietto da visita ai tifosi dello Stresa: una tripletta beneaugurante con l’allora maglia numero 11 sulle spalle. 11 i gol segnati nelle prime 9 giornate (doppietta contro la Dufour Varallo, tripletta alla Castellettese, doppietta a Galliate, un gol contro il Fomarco), poi qualche guaio fisico che tiene lontano dal campo Faraci fino al rientro del 23 marzo quando, nel tennistico 6-0 contro il Briga, fece doppietta. Un gol la settimana dopo contro il Cossato, prima del crollo finale della squadra che, sul campo nei playoff contro la Juve Domo, perse la possibilità di essere promossa nonostante il grande vantaggio. Nella stagione successiva, Faraci torna a dicembre e proprio contro il Cossato (ricomincia da dove era rimasto?) mette lo zampino sul risultato. Cambio in panchina per lo Stresa, ma Faraci mette il sigillo su quattro gare nel girone di ritorno: Oleggio, Bollengo, Cameri e Cossato. La terra biellese risulterà amara per l’attaccante Blues. L’ammonizione ricevuta lo costringe a saltare il turno playoff contro l’Alicese, con quel pesante risultato che condanna lo Stresa sul campo. La società chiede il ripescaggio: la squadra, l’ambiente, la società sono pronti per il grande salto in Eccellenza.  Franco riparte con la maglia Blues addosso in una cavalcata da neopromossi che rimarrà impressa nella storia Blues. Un infortunio lo blocca proprio all’inizio dell’andata, ma Faraci segna 11 reti nella regular season e poi cala il poker nel derby playoff contro il Baveno. La gara di Rivoli, contro il Borgaro, quei 120 minuti intensi, quel pareggio che fa festeggiare l’avversario sembrano segnare la fine di una storia: Faraci esce dal campo con la mandibola spezzata. Mentalmente pensavamo di averlo perso. E invece da buon Capitano Faraci risponde all’urlo di aiuto, di soccorso, lanciato dallo Stresa. La scorsa stagione al cambio in panchina Biscuola lo contatta perché l’estro e il carattere del Capitano mancano ad uno spogliatoio quasi allo sbando. E torna in campo proprio contro il Borgaro, andando a segno sotto gli occhi commossi dei suoi tifosi per un pareggio quanto mai benedetto. La sconfitta contro il Borgovercelli segna però la ripresa dello Stresa che, in un rush finale da 14 punti con 6 gol timbrati Faraci, si salva negli ultimi giri di lancette di un campionato maledetto. Questa è storia, il presente ce lo racconta lui, insieme ai suoi compagni, ogni domenica sul campo.

 

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