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PULCINI MISTI: LO STRESA PERDE CON LA CANNOBIESE B. VINCE L'OSPITALITA'

La formazione dei Pulcini Misti ha giocato a Traffiume, nel campo in sintetico dell'oratorio. Il risultato sul campo ha decretato l'ampia vittoria dei padroni di casa. Ma su tutto vincono divertimento e ospitalità.

La formazione dei Pulcini Misti è arrivata a Traffiume nel primo pomeriggio. Ad accogliere la squadra affidata pro-tempore a Stefano Ferrario è stato don Fabrizio, il parroco di Traffiume, padrone di casa all'Oratorio. Il campo  in sintetico è un fiore all'occhiello per la piccola comunità sulle rive del cannobino, e i nostri ragazzi sono stati accolti con allegria e amicizia. La partita sul campo se l'è aggiudicata la formazione Cannobiese, una squadra ben allenata e preparata, con qualche ragazzo davvero interessante anche in chiave futura. Ma i borromaici non si sono certo abbattuti, e hanno giocato per tutti i tre tempi con il sorriso sulle labbra. Nella formazione stresiana gioca Alice, uno "scricciolo" di bambina con gli occhi azzurri come il cielo, che quando scende in campo diventa la "reginetta" della squadra. L'abilità nel muoversi tra compagni e avversari, la delicatezza con cui tocca il pallone, l'attenzione estrema prestata alle parole del mister in piedi sulla linea che delimita il campo, devono essere sottolineate. Davanti alla porta, quest'oggi, mister Ferrario ha trovato un difensore che sembra navigato. Nello spogliatoio i bimbi parlano del loro ruolo preferito. Gabriele sembra indeciso: "Mister, o in difesa o in attacco" e sorride. Allora si fa la squadra per i primi quindici minuti. E Gabriele viene messo a guardia dell'area di rigore: mai scelta fu più azzeccata. Tre tempi da incorniciare: il classico muro difensivo che, per superarlo lo devi abbattare a picconate. "Come stai Gabriele?" - gli chiedo a fine partita. A rispondermi, con il sorriso sulle labbra il nonno: "Domani avrà lividi ovunque, ma è contento". La formazione di casa è devastante nel primo tempo, poi però lo Stresa riesce ad arginare l'avversario e, pur perdendo, dimostra già in soli quarantacinque minuti, di riuscire a seguire le preziose indicazioni di Stefano. Al triplice fischio finale, il girotondo dei saluti inizia in campo. Poi dopo la doccia, siamo attesi nel salone dove, mamme e collaboratrici dell'Oratorio, ci offrono una sontuosa merenda. Questo è il calcio che ti riempie il cuore, questo è lo spirito che vorremmo vedere su ogni campo. Certo, in questi tornei il risultato non è ancora importante, è fondamentale divertirsi. Ma chi ci impedisce, dopo la battaglia sul campo, di condividere con il nostro avversario momenti di pura gioia? Un grazie di cuore a tutte le persone che oggi ci hanno fatti sentire a casa, che hanno lavorato anche per noi, per una giornata che di certo, sarà ricordata. Un grazie a don Fabrizio e a tutti i suoi collaboratori, per aver fatto trionfare l'aspetto extra-campo.

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