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ALEJANDRO SCIBETTA: LA SOCIETA' HA DATO IL PUNTO DI PARTENZA. ORA STA A NOI RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO

Correva l’anno 2018, lo Stresa era appena approdato in serie D. C’era da costruire, praticamente ex novo, la formazione che avrebbe partecipato al campionato Juniores Nazionale.

 

Mauro Fornara, il Ds, Roberto Borroni il mister e lo staff della Prima squadra hanno deciso di organizzare nella sede degli allenamenti  di Paruzzaro, degli incontri per poter valutare, sul campo, il grado di preparazione dei ragazzi convocati. “Quello sembra proprio bravo aveva detto mister Borroni indicando un giocatore che in campo sembrava essere un veterano. A confronto con altri compagni sembrava gracile, ma il suo talento si stagliava sull’erba illuminata dal sole. “Caro mister, credo proprio che quel ragazzo non starà per molto nella tua rosa. E’ pronto per la serie D”.Ecco che così inizia il destino Blues di Alejandro Scibetta, inizialmente centrocampista o mezzala, dotato di un tocco di palla raffinato e di una visione di gioco lungimirante. Nonostante la struttura fisica non lo possa far entrare nella schiera dei giganti, il suo modo di giocare lo rende paragonabile ad un veterano. Movenze latine, da ballerino, ma è un  tatuaggio sul polpaccio a diventare una delle icone della stagione. Un pallone con le ali, che fa pensare  che, per qualcuno ancora, basta un pallone per mettere le ali ai propri sogni. 18 presenze nel corso della prima vera stagione con i grandi. Applausi a Borgaro Torinese, quando in quella partita Alejandro ha giocato con personalità mai vista, suscitando anche la curiosità degli addetti ai lavori presenti allo stadio. Poi l’avventura nella formazione della Rappresentativa Piemontese di serie D, dove Scibetta, con la fascia da capitano al braccio, nella semifinale, segna un gol da manuale che vale l’accesso alla partita decisiva.

 

E arriviamo al passato recentissimo, al ritorno in Eccellenza, Scibetta viene confermato. Sgomita per ritagliarsi un posto tra i protagonisti nel reparto avanzato. Poi il caso. Manca un difensore, un giovane e viene reinventato terzino: la consacrazione. Da li non lo toglie più nessuno. Anche di fronte ad avversari di valore, Scibetta dimostra che le sue doti tecniche sono importanti. E nella stagione più corta della storia del calcio moderno, colleziona 15 presenze e lascia il segno sul campo.

 

Inevitabile ed auspicata la sua riconferma in Blues: “ Io credo nello Stresa, credo nel progetto di questa società che ha costruito una squadra competitiva, pur senza strafare. Quest’anno potrebbe essere il momento giusto per confermare il nostro valore. Si respira aria buona, nonostante le difficoltà del momento. Posso dire che sono felice di poter vestire la maglia dei Blues, ma è limitativo. Io credo che questa società, investendo su di noi, ci ha dato un ottimo punto di partenza. Ora tocca a noi fare il resto e arrivare al traguardo. Io sono già concentrato e non vedo l’ora di ricominciare sul campo!”.

 

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