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CRISTIAN MANFRONI: CON LO STRESA FACCIO 13!

Classe 1994, ruolo: mezzala. "Destra o sinistra non fa differenza". Ecco chi è Cristian Manfroni, interprete del centrocampo dei Blues.

Arretrati a centrocampo, dopo aver presentato alcuni degli interpreti dell’attacco Blues, ci soffermiamo sull’arrivo di Cristian Manfroni,centrocampista  classe 1994.Il mio ruolo? Mezzala. Destra o sinistra cambia davvero poco. Mi piace buttarmi negli spazi, correre per la squadra, arrivare alla conclusione”.  Da piccolo cresce nel settore giovanile del Verbania, squadra che fa parte del suo cuore. E non lo nasconde, nonostante abbia vestito le maglie delle piazze più importanti del territorio. “ Verbania è un’altra cosa. Ho un debole per quella città, per il suo pubblico. Lì ho giocato in serie D e vinto due campionati. Sono cose che non si dimenticano facilmente, sono state emozioni forti che mi hanno accompagnato anche altrove”.  Dopo l’esperienza di Verbania Manfroni si sposta a Domodossola, in quella sciagurata stagione conclusa con la vittoria sfumata all’ultima giornata e lo spareggio con il Borgaro perso a Biella. “ Domo è un capitolo che fa ancora molto male. Sappiamo tutti come è andata, ma a livello personale per me è stato l’anno più importante nella mia carriera, perché ho accresciuto molto la mia autostima anche grazie al grande apporto di giocatori importanti come Riccardo Poi, Fusco, Incontri, Moia, Leto Colombo, Hado… insomma era una squadra ricca di talento, allenata da un mister importante. Un anno indimenticabile, sotto ogni punto di vista”. Poi Manfroni accetta la corte del Città di Baveno, dove gioca con una consapevolezza nuova, dove ammaestra le sue doti ispirandosi ad uno dei suoi idoli calcistici. “Il mio idolo fin da piccolo è stato Del Piero. Tifo Juventus e poi mio padre mi regalò la sua maglia. E’ stato amore a prima vista. Ma dal punto di vista di quello che poi è diventato il mio ruolo, mi sono sempre ispirato a Guti Hernàndez e poi Marchisio”. Un centrocampista dalla grande propensione offensiva, con quell’istinto realizzativo che ha fatto collezionare a Manfroni “40 gol mal contati” nella sua carriera. “Sono una mezzala, destra o sinistra poco importa – ci confida – mi sono ispirato molto a Guti, mi piace buttarmi nello spazio per poi arrivare alla conclusione”. Hernàndez, centrocampista dall’arrivo di Ronaldo, il fenomeno, nei Blancos ha lasciato il segno sia con i suoi gol che poi, dopo l’arrivo di Capello che ne ha rimodellato il modo di interpretare il ruolo, per il numero impressionante di assist ai compagni. “ A Baveno ho collezionato il record stagionale di gol. 12, in un’annata molto positiva. Eravamo una gran bella squadra, ma quell’anno c’era un grande gruppo, lo Stresa, che ha vinto più che meritatamente il campionato. Noi ci siamo fermati alle semifinali dei playoff nazionali “. Gli ultimi due anni li ha passati con addosso la casacca dell’Accademia Borgomanero, nonostante lo Stresa, con il DS Biscuola, lo avesse cercato. “Si, il direttore mi ha cercato in maniera continua negli ultimi anni. Ma per ragioni mie, non ho accettato prima la sua proposta. Ma quest’anno ho sperato che mi potesse arrivare la stessa chiamata e così è stato. E ne sono contento. Sullo Stresa non ho mai avuto dubbi e, anzi, ho avuto la conferma delle mie sensazioni. Già dal primo incontro mi sono reso conto che è una società organizzata, ma soprattutto consapevole di ciò che sta facendo e soprattutto di ciò che vuole fare. E le scelte di mercato confermano la mia sensazione: non possiamo nasconderci, la società ha costruito una squadra forte, questo è davvero uno stimolo per dare di più e provare a realizzare qualche cosa di grande”. Non ci si può nascondere, dice Manfroni, che da subito parla di gruppo e squadra: “ Sono una persona generosa, soprattutto in campo, mi piace molto aiutare i giovani, così come i vecchi giocatori hanno fatto con me nel tempo. Come giocatore ho ricoperto molti ruoli, ma mi piace correre per la squadra per aiutare il gruppo a fare qualcosa di importante. Poi se arrivo anche alla conclusione…” Se arrivi alla conclusione, hai un record personale da battere.

Devi fare 13. Il derby è sempre derby.

 

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