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UNA VITA DA BOMBER. SALZANO E' BLUES

Una vita da bomber. Un po' nomade, alla ricerca del giusto mix tra passione e lavoro. Ecco chi è Roberto Salzano, che nel corso della sua carriera, nonostante i pregiudizi (ma quando mi dicono che sono finito, mi caricano!) ha lasciato il segno 229 volte!

 

 

“Stresa era la scelta, non un’opzione” queste le prime parole da Blues di Roberto Salzano, che nel corso delle scorse settimane si è seduto a più di un tavolo per programmare a prossima stagione. Ha rifiutato anche la possibilità di giocare in serie D, ma aveva le idee chiare. “Lo Stresa mi ha chiamato, cercato, voluto fortemente. Una delle piazze sane di questo calcio, alle quali non si può dire di no. Quando abbiamo avuto il primo incontro, ci siamo trovati da subito in sintonia. Ritrovo mister Rotolo, con cui ho già lavorato nel corso degli anni, ritrovo molti giocatori che conosco, sia perché abbiamo giocato insieme, sia perché li ho vissuti da avversario. La sensazione è che si stia formando un gruppo coeso ed equilibrato. Quello che ci vuole anche per chi, nel mio ruolo, ha bisogno di una squadra solida per potersi esprimere al meglio”. Salzano ha segnato in carriera 229 gol e l’idea di arrivare a cifra tonda lo alletta : “sarebbe davvero un traguardo importante e raggiungere i 250 gol con lo Stresa significherebbe che abbiamo fatto tutti un’ottima stagione”.

 

Lo hanno chiamato il giocatore “vagabondo”, perché aveva il vizio di cambiare casacca anche nel corso della stessa stagione. Poi l’innamoramento con il Cerano, squadra con cui ha giocato dalla Prima Categoria fino all’Eccellenza. E di certo i suoi gol hanno aiutato la formazione di Presta a fare il doppio salto di categoria. Uno all’anno, fino all’Eccellenza. Salzano nel nostro calcio, non ha bisogno di grandi presentazioni, i numeri  parlano per lui. Attaccante prolifico, seconda punta dal piede educato, un giocatore che in area sembra disegnare trame irresistibili per le difese avversarie. E non guasta nemmeno il fatto che, con davanti una barriera, lui si esalti, andando a cercare quel pertugio che porta la palla direttamente in rete. Non scomodiamo paragoni ingombranti, ma nelle sue corde ci sono la rapacità in area di Inzaghi, e la visione di gioco che rende determinanti di Ronaldo, quel CR7 a cui Salzano ruba il numero, forse anche un po’ per scaramanzia. Eppure il nostro calcio, per qualche anno, si era perso l’estro di questo giocatore.  Salzano era sparito dalle scene. Il lavoro notturno nei locali, aveva inevitabilmente cambiato le sue abitudini e fare il calciatore di giorno e lavorare la notte, sono attività tra di loro incompatibili.

 

Se la vita è fatta di scelte, la vita gli ha messo di fronte l’opportunità di tornare  sui campi. In una sorta di amletico dubbio, ecco che Salzano si trova di fronte alla possibilità di tornare ad essere protagonista nel calcio. E così, chi lo vedeva già naufrago nel mare della vita notturna, di fronte ai numeri dei suoi gol si è dovuto ricredere. E così, anche i buontemponi, che dalla tribuna l’hanno giudicato per la stazza, hanno dovuto fare un bel mea culpa, battendosi il petto. Salzano è tornato protagonista dell’area di rigore. Con il Cerano, che l’ha in un certo senso fatto risorgere, con la Casatese e poi con il Baveno, dove è stato interrotto solo dal Coronavirus, prima di poter arrivare, nel solo campionato, in doppia cifra.

 

E ora a Stresa, dove sposa il progetto di una società ambiziosa, dove ritrova Giorgio Rotolo e da dove può lanciare l’ennesima sfida.  

 

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